Carte di credito revolving online

Scorriamo le caratteristiche ed i rischi della formula carte di credito revolving una delle nuove opzioni di elargizione del credito sono di derivazione anglosassone.

Carte di credito revolving online

Perché viene detta Revolving?

Innanzitutto, è subito da premettere che questa maniera di indebitarsi può risultare quella più dispendiosa se vogliamo solo soffermarci a valutare il tasso di interesse annuo effettivo globale che per una linea di credito di soli 1.500 euro sfiora almeno il 15%. Teniamo conto che la determinazione dell’effettivo costo della linea di credito è da porre in analogia con il fido bancario, per il quale bisogna avere quelle accortezze di fuoriuscita/rientro, pena l’eccessiva esposizione debitoria.

La formula Revolving è stata subito aggredita dal settore del credito e ha condotto verso importanti storie di poca/ridotta trasparenza sul fronte dei costi, visto che solo persone dotate di una medio/elevata cultura finanziaria riuscirebbero a gestire il proprio indebitamento; l’alternativa è l’eccessiva prudenza. Ma in quest’ultimo caso è caldamente consigliato un normale prestito, piuttosto che il revolving.

Come funzionano le carte di credito revolving

Con la carta di credito revolving viene accordata una linea di credito ovvero un fido potenziale, anche detto affidamento. Tale linea di credito rappresenta il tetto di sforamento/ricostituzione del potenziale di spesa. La filosofia di fondo dovrebbe essere:

  1. posso finalmente avere a portata di mano una disponibilità di spesa, senza avere per forza di cose la disponibilità monetaria puntuale per effettuare i miei acquisti.
  2. Devo saper valutare i costi del mio indebitamento, in quanto su quanto speso e non rimborsato maturerà l’interesse legale.
  3. La mia disponibilità di spesa si ricaricherà ovvero si ricostituirà per ogni rimborso del debito. Posso pagare man mano quello che voglio (almeno una rata minima prefissata, di solito corrispondente al 5% dell’esposizione debitoria).
  4. Mi sono stancato di spendere pagando per il mio diritto a spendere nel momento in cui voglio spendere, senza attendere il flusso di rientro del denaro? Benissimo, lascio inutilizzata la mia linea di credito. Rimborso quanto speso, interessi ed oneri accessori inclusi. Non devo altro se non utilizzo più la linea di credito ricostituitasi e ne chiedo l’estinzione. Si potrebbe optare se l’esposizione debitoria è stata abbastanza elevata per la conversione in un prestito normale.

Quali sono i rischi di una carta di credito revolving senza busta paga?

Dalle caratteristiche di tale carta di credito si evincono i rischi principali: un’insostenibile esposizione debitoria che man mano va, di periodo in periodo, a farsi sempre più grave soprattutto se l’indebitato utilizza la disponibilità ricostituitasi per pagare a sua volta le rate. E così, altra spesa ed altri interessi sulle somme spese che si vanno ad aggiungere a quelli già di per sé insostenibili.

Il problema che si è creato è che le banche quando concedono un fido cercano esse stesse di porre un freno al comportamento imprudente, in quanto potrebbero sentirsi meno garantite soprattutto per chi non ha una busta paga. Proporranno, pertanto, la chiusura del fido concesso attraverso l’apertura di un nuovo prestito.

Molte volte le finanziarie non l’hanno fatto e così si è assistito alla piaga del revolving che in realtà voleva essere, ed è, una proposta commerciale vincente.

A cosa bisogna fare attenzione per evitare un indebitamento potenziale eccessivo?

Bisogna imparare a ragionare nel modo giusto per sapere gestire il nostro indebitamento, fermo restando che vi sia stata totale trasparenza nelle condizioni finanziarie proposte.

Pertanto è da prestare attenzione a questi elementi o criteri mentali:

  • Quanto sono in grado di ripagare o rimborsare con certezza mese per mese?
  • Sto tenendo conto di ciò, affinché il mio indebitamento sia sostenibile?
  • Mi sto esponendo troppo. Forse è meglio fermarsi e rimborsare quello che ho già speso. Come nel fido bancario, una volta usciti dal tetto di affidamento, bisogna pur rientrare.